Aldo Franco De Rose e Fabrizio Gallo
Cambia la sessualità e l’incidenza delle patologie andrologiche degli italiani. Il 65% delle donne dai 50 ai 65 anni sono insoddisfatte sessualmente mentre il 27,7% degli uomini manifesta disturbi sessuali. In pratica, anche quando per il maschio sembra che sia tutto ok, in verità, qualcosa per la donna non va bene soprattutto dal punto di vista sessuale. . In pratica, a sentire le donne, non basta la compressa in quanto il maschio, il più delle volte, dimentica la sessualità e la sensualità. Insomma un rapporto non magnifica solo “il pene rigido”, pastiglia da ingoiare: se manca la sensualità, l’intesa, la complicità manca anche la soddisfazione. La soddisfazione che dal punto di vista sessuale si traduce in benessere psicofisico ed è quello che alle donne manca, specialmente nell’ambito del rapporto sessuale. Sono questi alcuni dei dati di maggior rilievo che si possono ricavare leggendo i risultati di una ricerca dell’associazione andrologi italiani che ha effettuato con medici di medicina generale della penisola.
Tra la popolazione femminile la bassa soddisfazione sessuale è stata la denuncia più comune, riportata dal 65% del campione; inoltre, malattie trasmesse sessualmente, bassa libido, dispareunia, infertilità e disturbi dell’eccitazione sono state riportate rispettivamente del 32%, 29%, 24%, 24% e 19,7%”.
I nostri dati mostrano disturbi sessuali nel 33% delle persone che visitano gli studi medici , che la maggioranza di questi disturbi sessuali è aumentata tra le diverse fasce di età tra soggetti di sesso maschile e femminile; nonostante i limiti del nostro studio, riteniamo che questi dati confermino l’importanza della valutazione della funzione sessuale durante la pratica clinica quotidiana di un medico.
La ricerca che ha interessato 5.541 soggetti di cui 4.000 maschi e 1.441 donne su parte del territorio nazionale e pubblicata recentemente sulla rivista scientifica Urologia Juornal