“Buona sera dottore… Non so da dove cominciare e non le nascondo che mi vergogno un po’… allora, vediamo… sono qui da lei per un grave problema che mi affligge e che sta mettendo in crisi il rapporto con mia moglie. Le premetto che mia moglie è una donna giovane, bella e molto attraente, tuttavia quando provo a fare sesso con lei ho grandissime difficoltà a raggiungere e mantenere l’erezione. So bene che questo mio problema è di origine psicologica perché con Sonia, la mia amante, non ho alcun problema, anzi sono un amante passionale, ma con lei è solo sesso non provo nulla nei suoi confronti, mentre Giulia, mia moglie, la amo profondamente e sono sicuro che sia la donna della mia vita ma se non risolvo questa mia difficoltà ho paura che presto mi lascerà…”
Sempre più spesso nel corso della mia carriera come psicologo clinico e psicoterapeuta mi capita di incontrare persone che si rivolgono a me per le grosse difficoltà che incontrano nell’avere rapporti sessuali con la propria moglie nonostante abbiano con lei un rapporto di coppia molto sereno, senza sentimenti di rabbia, sia consapevole che non, nei confronti della propria partner. Diversa è la situazione con l’amante o con delle partner occasionali con cui non hanno alcun disturbo a livello sessuale. Tali soggetti presentano un grave disagio a livello personale e hanno grosse difficoltà nel giustificare le loro “mancanze” dal punto di vista sessuale alla moglie, la quale per il perdurare di questa situazione può provare sentimenti di inadeguatezza e frustrazione.
La causa principe di questo tipo di comportamento disfunzionale è da trovare nella netta scissione che questi soggetti mettono in atto a livello psicologico tra quello che potremmo definire come amore romantico, ossia un rapporto a grande tenore affettivo con un alto livello di tenerezza e complicità, e amore sensuale, ovvero quel tipo di rapporto basato principalmente sui sensi, sul sesso e sulla trasgressione.
È come se il soggetto coinvolto non potesse permettersi di toccare sessualmente, e nemmeno immaginare di farlo, la sua compagna abituale per paura di sporcare quell’immagine idealizzata che nel tempo si è costruito di lei, ossia una brava donna, dolce e amabile, magari anche un’ottima madre che non può essere “sozzata” da qualcosa di sporco come il desiderio e l’atto sessuale. Per soddisfare quelli che ritiene, più o meno consapevolmente, i propri “bassi” bisogni tale persona è costretta a rivolgersi a donne che non stima particolarmente e verso le quali non prova alcun sentimento. In casi piuttosto gravi tale scissione può portare il soggetto a non avere nessuna reazione fisiologica riguardante la sfera sessuale nei confronti della propri a compagna e allo stesso tempo attivarsi in maniera predatoria nella ricerca di partner occasionali.
Oltre alle difficoltà che questa sintomatologia può portare nella vita di coppia, col passare del tempo si presentano nel soggetto coinvolto profondi vissuti di inadeguatezza e vergogna. Attraverso una psicoterapia è possibile, pian piano, andare a “scardinare” le basi di tale idealizzazione del femminile e permettere al soggetto di riappropriarsi di una vita sessuale più soddisfacente grazie all’integrazione tra questi due tipi di amore