di: Francesco Gattuccio
L’11 maggio di questo anno l’Italia è diventata il 27° paese europeo che riconosce le coppie omosessuali perché il ddl Cirinnà intitolato “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze sia omo che eterosessuali” ha ottenuto il si definitivo della Camera dei Deputati.
Questo provvedimento completa, dal punto di vista legislativo, un lungo percorso che ha portato al cambiamento radicale della famiglia di ieri rispetto a quella di oggi perché sono completamente cambiate le caratteristiche del suo elemento fondante: La Coppia che, come la intendiamo oggi, può essere considerata una vera e propria rivoluzione culturale.
Anche se la coppia è un archetipo immanente nella nostra mente e come tale è sempre esistita, come è intesa oggi è un entità nuova; capace di modificare radicalmente il concetto della famiglia di ieri e condizionare in maniera determinante la famiglia di oggi, o almeno quella di domani.
Dicks sostiene testualmente “Forse nella storia avvenire, il cambiamento della coppia coniugale verrà ricordato come il più grande salto evolutivo della storia di tutti i tempi”; perché la coppia, oggi, è diventata autonoma, indipendente della famiglia anche nucleare; sganciata dalla necessità di durata e procreazione; sganciata dalle istituzioni, regole sociali e religiose.
Ma vi sono altre caratteristiche che fanno del tutto nuova la coppia, quali il sentimento che la cementa l’Amore nelle sue diverse espressioni, quale tessuto connettivo indispensabile perché il duale (maschio e femmina) ritorni ad essere singolare come deve essere la coppia specie nella sua funzione sessuale e riproduttiva.
La coppia ha un suo ciclo vitale: nasce, cresce, si stabilizza e muore; ma è anche capace di rifondarsi, attraverso l’articolazione del potere, il cosiddetto processo di simbolopoiesi, il superamento hegeliano del processo di “tesi-antitesi-sintesi; dove la sintesi è la creazione di nuove strutture, nuovi universi, nuovi valori che superano le due posizioni di partenza.
Quanto fino ad ora affermato ha una base scientifica ben precisa il triangolo di Sternberg (che ripropone in termini associativi la teoria neurofisiologica di MacLean che, a sua volta, ricalca le categorie freudiane del SE, dell’IO e del Super IO) le cui tre componenti funzionali (passione, intimità, progettualità) hanno sede in aree ben precise del cervello, sono strettamente correlate e si parlano continuamente tramite neurotrasmettitori, neuromodulatori, neurormoni ed, ovviamente ormoni sessuali.
La soddisfazione nella relazione è frutto dell’equilibrio di questi elementi; la mancanza di uno di essi o solo un rapporto squilibrato fra le varie componenti genera tensione, caduta dell’autostima e sofferenza tale da poter portare alla rottura irrimediabile della coppia.
Il messaggio finale può essere sintetizzato in un solo concetto: la convivenza tra due persone omo o eterosessuali con il riconoscimento e la regolamentazione delle unioni civili ne fa una coppia con le stesse caratteristiche che ho prima descritto, nucleo fondamentale della famiglia di oggi che differisce sostanzialmente da quella di ieri in virtù del cambiamento radicale (anche, ma non solo, grazie al ddl Cirinnà) del suo elemento fondante: la Coppia che ha un forte fondamento cementante (l’amore); che ha un ciclo vitale, un inizio ed una fine, ma anche la possibilità di rifondarsi con una nuova articolazione del potere attraverso un processo di simbolopoiesi (tesi-antitesi-sintesi), ma soprattutto con il coinvolgimento totale e totalizzante del cosiddetto triangolo di Stenberg.