di: Gianfaldoni Roberto e Gianfaldoni Serena
La cute rappresenta la facciata monumentale dell’organismo e non può nascondere le alterazioni che dovessero alterarne la salute.
Nel rispetto della regola “Intus et in cute, intus ut in cute”, la pelle può segnalare l’infezione da HIV fin dalle prime fasi della malattia che, quanto meno, possono suscitare un sospetto diagnostico da verificare con accertamenti probanti per un tempestivo intervento terapeutico.
Segni cutanei iniziali da infezione da HIV possono essere un’eruzione eritematosa (rash) al tronco e agli arti, a spontanea remissione, e la comparsa di una linfoadenopatia diffusa di difficile riferimento anamnestico.
Altri sintomi cutanei precoci e frequenti di immunosoppresione: episodi ricorrenti di HSV e Varicella-Zoster, verruche da HPV inconsuete, dermatite seborroica severa, leucoplachia orale ipertrofica e, talora, la precoce comparsa del Sarcoma di Kaposi, stavolta diagnostica.
Le infezioni da HPV possono comparire in qualsiasi fase della malattia da HIV sia sulle mucose che sulla cute.
Si tratta di verruche inconuete: quasi sempre di grosse dimensioni, multiple e, spesso, di difficile trattamento.
Si segnala anche la comparsa di carcinomi baso e squamocellulari cutanei e mucosi, verosimilmente associati all’infezione da HPV nel paziente immunocompromesso.
Altri campanelli d’allarme cutanei osservati: Scabbia “Norvegese”, Infezioni da Demodex Folliculorum, Pityriasi Rosea, Stomatite Aftosa, Fotosensibilità e altri, imputabili, stavolta, alle difese dell’organismo stravolte dall HIV.